Se questa vecchia frase markettara sia ancora vera non so. Forse sì.
Soprattutto a giudicare da ciò che ho visto nel mio ultimo viaggio nelle repubbliche baltiche. Qui infatti l'occidentalizzazione - ossia shopping, centri commerciali, moda, macchine superfighe, mc donald's - è talmente esplosiva, che l'ostentata ricchezza dei giovani abitanti di Tallinn e Riga per me si spiega in parte così: sono talmente entusiasti della libertà e del benessere conquistato che lo danno a vedere in tutto ciò che fanno, in tutto ciò che indossano, in tutto ciò che comprano.
Visitando a Riga il Museo dell'Occupazione russa - e in parte nazista - mi sono fatto un'idea piuttosto precisa della brutalità incredibile a cui sono stati sottoposti questi paesi fino a pochissimo tempo fa. E non ho potuto fare a meno di chiedermi che cosa stiano pensando ora che la Russia ha alzato il tiro sulla Georgia e tutto il resto. Credo che avendo a disposizione il sedere di Putin, lo prenderebbero a pedate con un paio di Nike o di Prada.
In Estonia e Lettonia ho visto molto di più che il semplice "consumo" di beni. Ho visto un "consumo" di felicità, spensieratezza ed esagerazione. Cose che in un paese incazzato come l'Italia non si vedono da un pezzo.
Mi chiedo quanto bello sarebbe fare il copy e ragionare di marketing e consumo in un paese felice.
P.s.: per chi vuole vedere qualche foto scattata a Riga e Tallinn andate su Flickr.
Nessun commento:
Posta un commento