Ogni tentativo di opposizione alla macchina berlusconiana è al momento destinata a fallire.
Non lo dico con rassegnazione, ma con la presa di coscienza che gli sforzi di chi si considera Riformista debbano essere spostati sui temi, quei temi che davvero interessano la gente di domani, il giorno in cui il fenomeno e il potere di Berlusconi sarà tramontato.
E lo dico anche perché, nonostante l'Italia sia troppo poco abituata al bipolarismo e all'alternanza, Berlusconi ha vinto e deve essere lasciato governare. Certo, ci sono le ansie che nascono da possibili derive autoritarie, dal saccheggio delle risorse dello Stato, dal terrore che alla fine di questo ciclo politico il debito pubblico sarà spaventoso al punto da non lasciare nessuna manovra realmente riformista, per non parlare delle ansie che derivano dal potere crescente di una cultura leghista e fannullona - ben inteso, le due cose non sono legate insieme, anzi credo che i leghisti nascano e rimangano persone attive e produttive, seppur sempre più razzisti, mentre i fannulloni sono i portatori sani della cultura neutra e del pensiero unico, di chi non si è mai posto la domanda: che individuo sarei senza la protezione della massa?
Queste ansie ci impongono di tenere un occhio vigile, ma le vere energie devono essere spese su altre cose.
Per esempio, opporsi alla nuova, ennesima trovata propagandistica di spostare il G8 dalla Maddalena all'Abruzzo è un'inutile follia. Qualsiasi manifestazione dei no global sarà bollata dai mezzi di informazione come un tentativo estremista di chi non capisce la tragedia dei terremotati e l'impegno del governo e dei grandi della Terra a loro favore. E' sicuro che l'attenzione dei moderati andrà a favore di Berlusconi. E così pure il loro voto.
E' inutile. Il governo Berlusconi è innanzitutto una task force esperta di comunicazione. Dietro i ministri c'è un gruppo straordinariamente organizzato che calcola ogni mossa. Rispondere alle mille iniziative, spesso solo propagandistiche, non serve a nulla, fa solo il gioco di chi le ha innescate. Non a caso quando la bomba si rivela controproducente, arriva sempre la smentita con toni calmi, bonari, pacificatori. Ancora una volta toni moderati per acchiappare i moderati (che per fortuna ancora esistono, anche se non so per quanto).
Quando Fini si oppone a Berlusconi perché lo fa? Per il suo ruolo istituzionale? Perché davvero sta diventando uno di sinistra? Ma fatemi il piacere. Chi ascolta Fini vota comunque PDL, o no? L'acqua arriva allo stesso mulino. O, detto in altri termini, il berlusconismo si fa opposizione da solo, sottraendo all'opposizione parlamentare e extraparlamentare i suoi temi. Quando Fini difende la Costituzione, lo Stato laico ecc ecc, sottrae con tutta la sua forza comunicativa i temi che dovrebbero essere di Franceschini e compagni. Gli ruba la scena e di conseguenza i voti.
L'obiettivo è il tanto dichiarato 51% + 1 alle Europee. Un obiettivo possibile? Non so, ma è pur sempre un obiettivo che loro hanno, forte, chiaro e a breve scadenza, in attesa di un nuovo obiettivo. Diversamente da noi che non ne abbiamo alcuno se non quello di fare opposizione.
I Riformisti non riusciranno mai a mettere i bastoni tra le ruote al berlusconismo inseguendo il berlusconismo. La partita è già persa. I Riformisti devono guardare avanti con temi propri.
I temi? Uno su tutti: l'educazione, la scuola, la meritocrazia. In altre parole: la cultura del domani.
Le scuole sono nei quartieri. Lì vive la gente, lì si gioca a pallone. Lì un po' per volta bisogna ripartire. La svolta arriverà un giorno dal basso. Conquistare ora i titoli dei giornali non serve, soprattutto se si gioca di rimessa.
L'unico momento in cui il Governo ha avuto paura di perdere consensi è stato con gli errori madornali della riforma Gelmini e la reazione fortissima dell'Onda nelle piazze. una reazione inaspettata e non pilotata, giunta dal basso. Qui il berlusconismo ha dovuto giocare di rimessa.
Io però non credo che si debba stimolare la scuola portandola in piazza. Sarebbe una strumentalizzazione degli studenti che tali devono restare, oltre che un'occasione di sponda e rinculo per chi aspetta dalla piazza un nuovo, inutile estremismo con falce e martello. La scuola va lasciata nelle aule a fare quello che deve: dare cultura, educazione, responsabilità, capacità critica. Perché questo è l'obiettivo ultimo: costruire - o conservare - una società preparata a gestire se stessa, pronta a difendere e riconoscere i diritti dell'individuo, dal più forte al più debole, dal più uguale al meno uguale.
Faccio una provocazione. L'Italia è un paese mafioso? Sì, il più mafioso di tutti. E cosa fa la mafia da 15 anni a questa parte? Sta in silenzio, non scende più nelle piazze con le bombe e le stragi che spaventano i moderati. La mafia ha capito che il potere e il controllo della società si conquista col denaro accumulato e il silenzio del ricatto, senza dare nell'occhio. Perciò i Riformisti facciano i mafiosi una volta tanto. Smettano di vivere da protagonisti, da eccentrici, da radical chic eticamente superiori e ben vestiti. I Riformisti operino una volta tanto nell'ombra, in silenzio, portando avanti la loro causa senza dare nell'occhio.
Lasciamo che Berlusconi sia sempre esposto alla luce dei suoi riflettori. Lasciamo che faccia il Re Sole. Noi muoviamoci altrove, veloci e rapidi con le nostre idee.
Alla lunga, chi corre all'ombra si stanca di meno.
[Foto da Flickr]
2 commenti:
il più grande errore della sinistra (riformisti etc) è quello di parlare solo a se stessi!
continuiamo a dire peste e corna di berlusconi, a lamentarci, anche della sinistra... ma nessuno prova a spiegare (non seguendo il modello aggressivo-insultante di santoro) cosa c'è davvero di sbagliato nel governo.
perché, lo sappiamo bene, non siamo di fronte ad un "normale" governo di destra, per quanto possa non piacerci, ma siamo di fronte ad un'anomalia del sistema democratico... ma la cosa più drammatica è siamo in democrazia, quindi berlusconi è frutto della volontà dei cittadini! allora, perché continuare a parlare tra di noi, o soltanto parlar male di lui e non provare a parlare agli italiani???
detto questo, ogni giorno che passa sono sempre più amareggiata...
Il fatto è che i Riformisti non hanno scelta. Sono decisamente al tappeto, ma devono ripartire.
Bisogna proprio riscrivere un linguaggio nuovo: idee nuove e parole nuove. Proprio come ha fatto Berlusconi!!!
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