Sì sì, non dico balle.
E' nata una tv dedicata agli appassionati di vino e mi pare di aver capito anche ad altri alcool fan.
Si chiama Wine Library Tv.
C'è anche una community pare ed una chat.
Buone bevute!
martedì 22 luglio 2008
giovedì 17 luglio 2008
lunedì 14 luglio 2008
Da uomo a uomo
Quando un uomo è assente è per due ragioni: o ha altro da fare, o vuole farlo credere.
Il Giappone ha il suo fascino, ci sono pure le geishe che se ne inventano una più del diavolo per far dimenticare le cattiverie che ti dicono in casa e quelle che scrive la gente straniera malinformata sui libretti di presentazione.
Quando tutti parlano di te, male per giunta, scandagliando i tuoi vizi, come se ci fossero solo quelli senza virtù, ma tu sei così forte da permetterti un viaggio esotico insieme alla gente che conta, chi ti si oppone è ridicolo non tanto per quel che dice ma perché parlare da soli è da pazzi. Non si ottiene nulla.
Quando poi torni a casa, in tuta da statista, e non ti curi di nessuno, forte più di prima, praticamente intoccabile, la tua onnipresenza si manifesta con tutto il suo potere e ci si rende conto che ci sei sempre stato, che niente è successo e quel poco che si è detto di te è argomento per pochi idealisti.
Anche se hai lo sguardo perplesso perché in terra straniera hai conosciuto una bella ragazza che forse non rivedrai, dimostri forza e coraggio perché in fondo sai che ne troverai un'altra. Poco importa un po' d'ansia e un velo di tristezza quando possibilità e futuro sono dalla parte del seduttore.
Adesso però, mi domando, sei pronto per tutto quello che devi fare? La tempesta non si è nemmeno mai scatenata, te ne sei accorto? Sì, è vero l'altra sera ha grandinato di brutto, ma che vuoi che sia un po' d'acqua? Non lava mica via le menzogne ben raccontate, ci vuole ben altro.
Lo so, ti sei assunto un impegno ben grave, ma ce la puoi fare. Tutte le tue risorse, i tuoi contatti, i segreti che solo tu conosci ti possono aiutare. Cinque anni sono tanti. Ad una donna bastano nove mesi per far nascere un bambino, tu hai sei volte e mezzo il suo tempo, e sei un grande uomo, un macho direi, nonostante l'altezza. E se anche non riuscirai in tutto, non curarti delle sciocchezze che dirà la storia, quel che conta sarà l'impegno che hai preso e quello che dimostrerai.
Ordunque ti esorto e ti rincuoro. E' ora di agire. Sei stato assente per qualche giorno, ma sei tornato più forte di prima. Chi ti attacca starà all'angolo per un po', protetto dalla tua ombra in quest'estate tutto sommato fresca.
Io, non volerme, partirò. Andrò in spiaggia e al Nord per "torre" la freschezza che mi manca e tornare forte almeno quanto te.
Sai, qui si lavora e i tuoi regali tardano ad arrivare.
Il Giappone ha il suo fascino, ci sono pure le geishe che se ne inventano una più del diavolo per far dimenticare le cattiverie che ti dicono in casa e quelle che scrive la gente straniera malinformata sui libretti di presentazione.
Quando tutti parlano di te, male per giunta, scandagliando i tuoi vizi, come se ci fossero solo quelli senza virtù, ma tu sei così forte da permetterti un viaggio esotico insieme alla gente che conta, chi ti si oppone è ridicolo non tanto per quel che dice ma perché parlare da soli è da pazzi. Non si ottiene nulla.
Quando poi torni a casa, in tuta da statista, e non ti curi di nessuno, forte più di prima, praticamente intoccabile, la tua onnipresenza si manifesta con tutto il suo potere e ci si rende conto che ci sei sempre stato, che niente è successo e quel poco che si è detto di te è argomento per pochi idealisti.
Anche se hai lo sguardo perplesso perché in terra straniera hai conosciuto una bella ragazza che forse non rivedrai, dimostri forza e coraggio perché in fondo sai che ne troverai un'altra. Poco importa un po' d'ansia e un velo di tristezza quando possibilità e futuro sono dalla parte del seduttore.
Adesso però, mi domando, sei pronto per tutto quello che devi fare? La tempesta non si è nemmeno mai scatenata, te ne sei accorto? Sì, è vero l'altra sera ha grandinato di brutto, ma che vuoi che sia un po' d'acqua? Non lava mica via le menzogne ben raccontate, ci vuole ben altro.
Lo so, ti sei assunto un impegno ben grave, ma ce la puoi fare. Tutte le tue risorse, i tuoi contatti, i segreti che solo tu conosci ti possono aiutare. Cinque anni sono tanti. Ad una donna bastano nove mesi per far nascere un bambino, tu hai sei volte e mezzo il suo tempo, e sei un grande uomo, un macho direi, nonostante l'altezza. E se anche non riuscirai in tutto, non curarti delle sciocchezze che dirà la storia, quel che conta sarà l'impegno che hai preso e quello che dimostrerai.
Ordunque ti esorto e ti rincuoro. E' ora di agire. Sei stato assente per qualche giorno, ma sei tornato più forte di prima. Chi ti attacca starà all'angolo per un po', protetto dalla tua ombra in quest'estate tutto sommato fresca.
Io, non volerme, partirò. Andrò in spiaggia e al Nord per "torre" la freschezza che mi manca e tornare forte almeno quanto te.
Sai, qui si lavora e i tuoi regali tardano ad arrivare.
giovedì 10 luglio 2008
L'Antipolitica
Ma perché diavolo la chiamano antipolitica?
Quella dei girotondi, dico. Dei Grillo, delle Guzzanti, dei Travaglio. Fanno informazione incazzata, ecco cosa fanno. Fanno opposizione urlata perché è diventato l'unico modo per farsi sentire.
L'antipolitica un tempo era quella del cavaliere. La cavalcava come una tigre finché s'è insediato così bene ovunque nei posti di potere che pur avendo tutto il diritto ed il dovere di fare politica ora fa la vera anti-politica perché impone al Parlamento e all'opinione pubblica una priorità sua piuttosto che quelle di un paese sempre più in affanno.
Ma il fatto è che non sono lui e i suoi megafoni a chiamare i manifestanti di Piazza Navona paladini dell'anti-politica, sono le sinistre, come direbbe lui.
Ok, la Guzzanti poteva pure non fare l'autogol previsto di dire quello che ha detto, si poteva fare una manifestazione che proponesse, che so, la difesa della scuola e delle università per non dare nulla in pasto ai media sotto scacco.
Ok, ha sbagliato lei e gli organizzatori che non le hanno chiesto di stare sul pezzo. Ma almeno a lei e ad altri va il merito del coraggio.
Qual è il coraggio del PD? Quello di andare da soli? Ok, caraggio anche quello e, per come la penso io, strategia politica azzeccata per il lungo periodo. Ma siccome a quella scelta è seguito un fallimento immediato con la perdita netta delle elezioni, bisogna che aggiustino la mira prima che sia troppo tardi.
Ciò che mi preoccupa non sono più solo le leggi assurde contro le intercettazioni, la blocca processi e il lodo Alfano, ma il silenzio del PD riguardo ai provvedimenti razziali che il governo sta adottando contro i rom in barba a quello che dicono Storia e Commissione Europea. E' assurdo che Maroni e Frattini s'indignino perché l'Ue ha democraticamente votato una risoluzione che invita l'Italia ad astenersi dalla schedatura di un popolo intero, bambini compresi. E mi stupisco quando non sento nessuna difesa da sinistra all'UE.
Se oggi s'indignano per questo provvedimento, domani - quando l'UE ci dirà che ci caccia perché siamo una vergogna - che cosa dirà il governo?
Questa è antipolitica. Perché dimentica le leggi razziali del fascismo e ignora lo sforzo necessario dell'integrazione dei popoli della Comunità Europea.
Questa, per me, è soprattutto anticultura. Perché con questo modo di pensare, l'Italia continuerà ad essere stanca, senza progetti per il futuro al di fuori di quelli che proteggono le mura domestiche dai mostri che possono violarla.
Una molle e apatica paura del vicino gli fece dimenticare l'orco lontano e ben vestito.
Quella dei girotondi, dico. Dei Grillo, delle Guzzanti, dei Travaglio. Fanno informazione incazzata, ecco cosa fanno. Fanno opposizione urlata perché è diventato l'unico modo per farsi sentire.
L'antipolitica un tempo era quella del cavaliere. La cavalcava come una tigre finché s'è insediato così bene ovunque nei posti di potere che pur avendo tutto il diritto ed il dovere di fare politica ora fa la vera anti-politica perché impone al Parlamento e all'opinione pubblica una priorità sua piuttosto che quelle di un paese sempre più in affanno.
Ma il fatto è che non sono lui e i suoi megafoni a chiamare i manifestanti di Piazza Navona paladini dell'anti-politica, sono le sinistre, come direbbe lui.
Ok, la Guzzanti poteva pure non fare l'autogol previsto di dire quello che ha detto, si poteva fare una manifestazione che proponesse, che so, la difesa della scuola e delle università per non dare nulla in pasto ai media sotto scacco.
Ok, ha sbagliato lei e gli organizzatori che non le hanno chiesto di stare sul pezzo. Ma almeno a lei e ad altri va il merito del coraggio.
Qual è il coraggio del PD? Quello di andare da soli? Ok, caraggio anche quello e, per come la penso io, strategia politica azzeccata per il lungo periodo. Ma siccome a quella scelta è seguito un fallimento immediato con la perdita netta delle elezioni, bisogna che aggiustino la mira prima che sia troppo tardi.
Ciò che mi preoccupa non sono più solo le leggi assurde contro le intercettazioni, la blocca processi e il lodo Alfano, ma il silenzio del PD riguardo ai provvedimenti razziali che il governo sta adottando contro i rom in barba a quello che dicono Storia e Commissione Europea. E' assurdo che Maroni e Frattini s'indignino perché l'Ue ha democraticamente votato una risoluzione che invita l'Italia ad astenersi dalla schedatura di un popolo intero, bambini compresi. E mi stupisco quando non sento nessuna difesa da sinistra all'UE.
Se oggi s'indignano per questo provvedimento, domani - quando l'UE ci dirà che ci caccia perché siamo una vergogna - che cosa dirà il governo?
Questa è antipolitica. Perché dimentica le leggi razziali del fascismo e ignora lo sforzo necessario dell'integrazione dei popoli della Comunità Europea.
Questa, per me, è soprattutto anticultura. Perché con questo modo di pensare, l'Italia continuerà ad essere stanca, senza progetti per il futuro al di fuori di quelli che proteggono le mura domestiche dai mostri che possono violarla.
Una molle e apatica paura del vicino gli fece dimenticare l'orco lontano e ben vestito.
martedì 8 luglio 2008
E qualcosa di interessante è arrivato subito
Giuseppe D'Avanzo spiega su Repubblica che cosa è avvenuto in questo mese in Italia: le magie dell'intoccabile per salvare se stesso nel nome del bene del paese.
Pronti ad inghiottire anche questa. Tutti quanti. Spalle al muro.
I fucili che abbiamo puntati contro sono ancora una volta i mezzi di comunicazione controllati da chi sa usarli meglio di noi pubblicitari.
Oggi a Roma, in Piazza Navona, ci sarà la prima manifestazione contro questo Governo. Ma naturlamente tutte le prime pagine - Repubblica online compresa - dei principali quotidiani hanno in primo piano il dramma della ragazza trovata morta a Lloret de Mar. Si sa, la Spagna ci sta superando in tutto. Perciò, che cosa c'è di meglio per il nostro sistema di informazioe che portare il problema sicurezza - il vero problema degli italiani - anche lì? Ovviamente il mostro è il loro premier, Zapatero.
Segnalo anche un altro articolo di Repubblica, questo che parla delle Due Italie, del solito divario Nord-Sud. E' molto interessante perché dipinge le regioni centro-settentrinali dell'Italia come un paradiso produttivo.
Peccato che di cultura diversa dal soldo ne vedo poca e niente.
Aggiornamento:
Di Pietro spara alto e Corriere.it gli dedica la prima notizia.
Pronti ad inghiottire anche questa. Tutti quanti. Spalle al muro.
I fucili che abbiamo puntati contro sono ancora una volta i mezzi di comunicazione controllati da chi sa usarli meglio di noi pubblicitari.
Oggi a Roma, in Piazza Navona, ci sarà la prima manifestazione contro questo Governo. Ma naturlamente tutte le prime pagine - Repubblica online compresa - dei principali quotidiani hanno in primo piano il dramma della ragazza trovata morta a Lloret de Mar. Si sa, la Spagna ci sta superando in tutto. Perciò, che cosa c'è di meglio per il nostro sistema di informazioe che portare il problema sicurezza - il vero problema degli italiani - anche lì? Ovviamente il mostro è il loro premier, Zapatero.
Segnalo anche un altro articolo di Repubblica, questo che parla delle Due Italie, del solito divario Nord-Sud. E' molto interessante perché dipinge le regioni centro-settentrinali dell'Italia come un paradiso produttivo.
Peccato che di cultura diversa dal soldo ne vedo poca e niente.
Aggiornamento:
Di Pietro spara alto e Corriere.it gli dedica la prima notizia.
Avanzamento lavori
Non scriverò più tutti i giorni. Ma solo quando ho qualcosa di interessane da scrivere.
Almeno finché passa l'estate.
Almeno finché passa l'estate.
mercoledì 2 luglio 2008
L'ignoranza
Faccio seguito al precedente post.
Con l'ignoranza non si discute.
L'ignoranza si sradica nel volgere di qualche decennio.
Due istituzioni su tutto permettono il suo dissiparsi: l'istruzione e la libera informazione. Entrambe mandate in frantumi in Italia negli ultimi 15 anni.
Ripartire dalla scuola pubblica, questo è. Ma non lo si vuole fare perché chi controlla le coscienze non ama regalare strumenti di critica.
Come erano belli i nostri tempi in cui dell'insegnante si aveva paura, dal suo giudizio dipendeva l'umore della giornata e molto di più. Quel qualcosa che, seminato, pian piano dà i suoi frutti in un ampio arco temporale: la Cultura.
Quando Veltroni dice al capo del governo di occuparsi dei salari invece che dei fatti suoi, dice una cosa giusta ma parla di danaro. Come se l'impoverimento preoccupante fosse solo quello delle tasche. Veltroni: sei stato Ministro dei Beni Culturali, giusto? Allora sai cosa devi fare!
In Italia ci sono pochi maestri e tanti ammaestratori di nani e ballerine per le reti pubbliche, questo è un altro fatto. L'ho già detto in questo blog almeno un'altra volta.
Del giornalismo lasciamo stare. dico solo che quello che veniva considerato il più autorevole dei quotidiani italiani è diventato quasi illeggibile per chi solo ha qualche strumento di critica ancora in posizione on.
Resta però piacevole - almeno questo - leggere Michele Serra e il suo articolo di oggi su un altro giornale.
Leggete qui il suo L'Etica in appalto. Un incredibile sintesi del vuoto che si sta mangiando tutto.
Post scriptum
Appena letto sul Mucchio: nelle prime righe una perla sulla scuola.
Post, post scriptum
Anche i cosiddetti intellettuali si stanno svegliando. E' il momento di reagire, anche Umberto Eco lo fa.
Con l'ignoranza non si discute.
L'ignoranza si sradica nel volgere di qualche decennio.
Due istituzioni su tutto permettono il suo dissiparsi: l'istruzione e la libera informazione. Entrambe mandate in frantumi in Italia negli ultimi 15 anni.
Ripartire dalla scuola pubblica, questo è. Ma non lo si vuole fare perché chi controlla le coscienze non ama regalare strumenti di critica.
Come erano belli i nostri tempi in cui dell'insegnante si aveva paura, dal suo giudizio dipendeva l'umore della giornata e molto di più. Quel qualcosa che, seminato, pian piano dà i suoi frutti in un ampio arco temporale: la Cultura.
Quando Veltroni dice al capo del governo di occuparsi dei salari invece che dei fatti suoi, dice una cosa giusta ma parla di danaro. Come se l'impoverimento preoccupante fosse solo quello delle tasche. Veltroni: sei stato Ministro dei Beni Culturali, giusto? Allora sai cosa devi fare!
In Italia ci sono pochi maestri e tanti ammaestratori di nani e ballerine per le reti pubbliche, questo è un altro fatto. L'ho già detto in questo blog almeno un'altra volta.
Del giornalismo lasciamo stare. dico solo che quello che veniva considerato il più autorevole dei quotidiani italiani è diventato quasi illeggibile per chi solo ha qualche strumento di critica ancora in posizione on.
Resta però piacevole - almeno questo - leggere Michele Serra e il suo articolo di oggi su un altro giornale.
Leggete qui il suo L'Etica in appalto. Un incredibile sintesi del vuoto che si sta mangiando tutto.
Post scriptum
Appena letto sul Mucchio: nelle prime righe una perla sulla scuola.
Post, post scriptum
Anche i cosiddetti intellettuali si stanno svegliando. E' il momento di reagire, anche Umberto Eco lo fa.
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martedì 1 luglio 2008
Al palo
Qui siamo.
Noi del blog, noi tutti. Vero o no?
Io ho appena traslocato, uso questa scusa per giustificare i pochi post degli ultimi giorni.
Francamente, ne ho iniziato diversi "politici" ma non ne ho portato nessuno a termine. Scrivo di politica perché non sto più trovando niente di interessante da scrivere riguardo alla comunicazione. Per me è molto più totalizzante tutto ciò che sta accadendo alla politica e alla società italiana.
Ad aprile, dopo le elezioni, ero moderatamente contento, lo confesso. Una maggioranza forte era una svolta rilevante per l'Italia. Ma le leggi assurde che sono state presentate ultimamente mi fanno perdere le staffe.
Non perché la distruzione dei fondamenti della nostra Rupubblica sia una novità, ma perché la violenza del consenso che le si sta avvitando attorno è devastante.
La deriva di un sistema non è solo responsabilità di chi acquisisce privilegi nuovi, inattaccabili e - lo dico senza paura - dittatoriali. E' responsabilità di chi sta zitto perché non capisce.
L'ignoranza mi fa schifo più di ogni altra cosa.
L'ignoranza non è il compromesso di chi dice "facciamoli governare perché l'Italia ne ha bisogno, siamo un paese in crisi profonda perciò ben venga una soluzione, almeno lasciamoli provare".
No. L'ignoranza è il vuoto assoluto di idee. E' la delega totale al signor X di qualcosa che è di tutti e non del singolo, stupido, ignorante cittadino che per pigrizia non si legge non dico tutta, ma almeno due o tre articoli della Costituzione, qualche passo di Montesquieu sulla separazione dei poteri, o non si affitta da Blockbaster Quarto Potere.
Lo so, sto facendo il saccente. Ma che cosa dobbiamo fare per parlare ai semplici e poveri di spirito?
La risposta è che con gli ignoranti non c'è comunicazione che tenga.
Per loro solo propaganda e qualche spottone su Rete 4.
Noi del blog, noi tutti. Vero o no?
Io ho appena traslocato, uso questa scusa per giustificare i pochi post degli ultimi giorni.
Francamente, ne ho iniziato diversi "politici" ma non ne ho portato nessuno a termine. Scrivo di politica perché non sto più trovando niente di interessante da scrivere riguardo alla comunicazione. Per me è molto più totalizzante tutto ciò che sta accadendo alla politica e alla società italiana.
Ad aprile, dopo le elezioni, ero moderatamente contento, lo confesso. Una maggioranza forte era una svolta rilevante per l'Italia. Ma le leggi assurde che sono state presentate ultimamente mi fanno perdere le staffe.
Non perché la distruzione dei fondamenti della nostra Rupubblica sia una novità, ma perché la violenza del consenso che le si sta avvitando attorno è devastante.
La deriva di un sistema non è solo responsabilità di chi acquisisce privilegi nuovi, inattaccabili e - lo dico senza paura - dittatoriali. E' responsabilità di chi sta zitto perché non capisce.
L'ignoranza mi fa schifo più di ogni altra cosa.
L'ignoranza non è il compromesso di chi dice "facciamoli governare perché l'Italia ne ha bisogno, siamo un paese in crisi profonda perciò ben venga una soluzione, almeno lasciamoli provare".
No. L'ignoranza è il vuoto assoluto di idee. E' la delega totale al signor X di qualcosa che è di tutti e non del singolo, stupido, ignorante cittadino che per pigrizia non si legge non dico tutta, ma almeno due o tre articoli della Costituzione, qualche passo di Montesquieu sulla separazione dei poteri, o non si affitta da Blockbaster Quarto Potere.
Lo so, sto facendo il saccente. Ma che cosa dobbiamo fare per parlare ai semplici e poveri di spirito?
La risposta è che con gli ignoranti non c'è comunicazione che tenga.
Per loro solo propaganda e qualche spottone su Rete 4.
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