martedì 13 maggio 2008

Creatività: nuove strategie e nuovi criteri di valutazione.

Leggendo l'ultimo post di Oh My Marketing, ho riflettuto un po' sui metri di giudizio necessari per valutare la nuova cretività.

Come dice Max, forse è il caso che l'ADCI, Cannes e tutti gli altri che assegnano premi alla pubblicità, valutino le idee creative secondo nuovi parametri, che non siano i soliti di impatto, originalità ecc.

Concordo.

Se dovessi sparigliare le carte e proporre tre nuove macro categorie di valutazione dei lavori creativi, userei come metro di giudizio il rapporto che una campangna/idea ha nei confronti del destinatario/utente/pubblico/ consumatore.

La premessa necessaria per capire cosa intendo è che oggi il marketing è un Dialogo, non più un Monologo. Le aziende "illuminate" espongono sempre meno il target a ennemila passaggi di un video preconfezionato in tv, evitando di bombardarlo. Lo invitano piuttosto a dialogare, anzi a suggerire nuove soluzioni per migliorare il prodotto/servizio che esse offrono. E' come un invito a cena senza menu fisso e dove non si deve per forza parlare di lavoro. Easy.

Detta la premessa, ecco i tre criteri di valutazione:

LIVELLO INTERATTIVO: il pubblico intergisce con un prodotto di comunicazione preconfezionato. Ad esempio un banner che si espande a mouse over rivelando la main promise. Qui, chi fa la prima mossa è l'azienda che progetta e promuove un format per far conoscere e apprezzare un proprio prodotto o se stessa. Il pubblico ha un ruolo secondario perché non partecipa alla creazione del format, ma interagisce con esso solo dopo che è andato "on air".
Criterio di valutazione del format: l'interazione è funzionale al messaggio? O è pretestuosa?

LIVELLO INTERROGATIVO: l'utente sta cercando qualcosa. Per esempio, qual'è l'aspirapolvere ad acqua con miglior rapporto qualità-prezzo? E' l'utente che fa la prima mossa perché è lui che cerca. Il format è in questo caso quel meccanismo-strategia messo appunto dall'azienda per far trovare sé e i propri prodotti.
Criterio di valutazione del format: è funzionale a far trovare il prodotto facilmente? Magari per primo fra molti?

LIVELLO ATTIVO: la comunicazione la fa l'utente. Dal semplice word of mouth, al video viral fai-da-te, alla creazione di fun club non ufficiale, a eventi come Citytape. Qui il format è forse qualcosa di più sfuggente, ma identificabile con la strategia che ha spinto l'utente ad essere così interessato al messaggio dell'azienda da diventare suo "collaboratore" nella diffusione/amplificazione dello stesso. Il format può suggerire un media preciso all'utente o lasciarlo libero di creare ciò che vuole, dove vuole, come vuole, quando vuole, con chi vuole.
Criterio di valutazione del format: stimola abbastanza la creatività?

Ci rifletterò ancora su...

3 commenti:

massimo carraro ha detto...

ciao carlo, ti ringra∑io della citazione.

penso che il problema sia molto complesso e tremo al pensiero di trovare nuovi criteri di valutazione... eppure, se mai si comincia, mai si arriva da qualche parte.

continuiamo a pensarci, intanto un saluto
max

massimo carraro ha detto...

carlo?!?

scusami sandro!

Copyo ha detto...

grazie a te max!

continuiamo a pensarci, ciò che ho scritto è giusto un primo passo...

il nome? sì sì sandro... poteva andare bene anche carlo, basta che nessuno mi chiami mai alessandro :)