giovedì 28 febbraio 2008

Waiting for "A" Generation.

Leggevo il Sole24ore quando mi sono imbattuto in questa considerazione molto interessante:

"La generazione Y, che sta entrando massicciamente nelle organizzazioni, è fatta di giovani abituati da sempre a interagire sulla rete con milioni di persone in tutto il mondo. In azienda, essi estendono il social networking ai colleghi, al mondo esterno all'azienda, a partner, clienti e fornitori. Ebbene, secondo me, pur in presenza di un patto di responsabilità, le aziende devono essere aperte a questo contributo originale, a coglierne appieno le potenzialità e la carica innovativa, ad accogliere la ricchezza che deriva dalle community".

Ho sempre pensato che una delle cose che funziona meno nel sistema-Italia sia l'assenza di cultura del lavoro. In particolare, la rarità di "maestri" che trasferiscono il know-how acquisito.

E' molto più frequente trovare un collega anziano - non necessariamente vecchio e non necessariamente il boss - che si tiene per se i trucchetti del mestiere, riservandoli solo a chi vuole lui, o peggio in cambio di qualcosa, o per farsi bello (YOU BASTARD)!.

Niente di più sbagliato.
La fiducia è la più profittevole delle risorse sul lavoro. E la fiducia si costruisce con uno scambio libero e disinteressato.

La mia perplessità è:

"Può la Generazione Y, infarcita di scambio digitale e social networking, ribaltare questo meccanismo sbagliato che ha contribuito al noto naninsmo delle imprese italiane? O dobbiamo aspettare la Generazione Z?".

Francamente credo che una svolta arriverà solo ricominciando tutto da capo.

[Foto da Flickr]

mercoledì 27 febbraio 2008

Sanremo? Non cambiate canale, cambiate lavatrice.

E' online e on air il Neutrality Show, il web reality della comunicazione.

Nella casa c'è Mara, un'art director mia ex-collega. Votatela sulla fiducia, mi raccomando!
E poi, il dietro le quinte è tutto suo: VAI EMA!!!!

Salutati gli amici, ecco in che consiste il Neutrality: i 6 ragazzi della casa discutono i brief postati dalle aziende, sviscerano come, cosa, dove, quando fare cosa. Tutto in diretta in questo finir di Febbraio mentre va in onda un Sanremo così barcollante che gli organizzatori staranno pensando:

"Ragazzi, ci state fregando l'audience anche voi?".

Per citare Aldo Grasso, io non credo sia colpa della "cronaca vera" se Sanremo affonda.
Il Festival è ormai uno spettacolo così poco "social" e a ph così neutro che per lavar via la noia a fine giornata è meglio stendersi davanti all'oblò della lavatrice. Soprattutto se avete la mitica Aqualtis.

[Immagine da Google Images]

martedì 26 febbraio 2008

Libero brief in libero Stivale.

E' con gioia che leggo una notizia sul blog dell'ADCI Italia.

E' nato BootB, il primo - come chiamarlo - international brief aggregator. Ovverosia, un posticino dove i grandi brand internazionali postano la loro richiesta di soccorso creativo senza escludere nessuno. Possono rispondere al brief sia agenzie cosmogoniche, sia privati con pc integrato nel sottoscala.

Una pacchia! Ho già adocchiato un paio di lavori interessanti. C'è da capire se avrò il tempo di lavorarci! Chi mi aiuta? Voi amici che mi leggete? Partecipiamo a quello della Lego? O ci puliamo la coscenza con l'Unicef?

Una cosa è certa: non voglio lavorare con bastasi.

lunedì 25 febbraio 2008

Pechino e Milano pari sono?

Leggete ...

Letto?
Bravi.

Cosa o chi prenderanno a calci per ripulire Milano se vinciamo l'Expo 2015?
Io un suggerimento ce l'avrei, ma rischio che m'arrestano.

Sia chiaro, sono tutt'altro che a-politico, mi piace la svolta culinaria che stiamo prendendo.

Ho pasteggiato a mortadella e champagne al Ristorante Palazzo Madama da poco. Non era affatto male.

Ma perché solo Live?

A Redmond tengono il passo nella maratona digitale.
Dopo Silverlight, concorrente di Adobe Flash Player, è la volta di Livestation, un'iptv p2p. Insomma roba già vecchia per chi si è goduto le mirabolanti avventure di Joost, lanciata lo scorso ottobre.
Però, non sempre è tutto scontato. Infatti Microsoft ci ha stupito con una novità rispetto a Joost. La Livestation è proprio live, niente video on demand.

In sostanza, ti guardi quel che passa il convento, proprio come nell'era catodica.
Fare un mix no, eh?


venerdì 22 febbraio 2008

Cosa bolle in pentola. Parte seconda.

Da questo blog aspettatevi solo il più sfrontato dei mush-up.

Intanto, mentre cuocete la crostata, scoprite Blinkx, un potentissimo video-aggregator quotato alla borsa di Londra. Come dichiarato nel loro About, Blinkx è il più avanzato search engine video del pianeta. Un google dei filmati, per intenderci.
Tra le altre cose, cliccando sul telecomandino in alto a destra in home page, si accede ad un elenco di programmi TV disponibili online free o a pagamento. South Park da qui è a pagamento, mentre su Surf The Channel tutte le puntate sono in streaming gratuito.

La Primula Rossa.

Vallanzasca, che ha un sito tutto suo, tirava più di un carro a buoi.
Storie di donne e guai. Crimini ed evasioni (addirittura 6).

La Primula Rossa è nata da una baronessa francese, ma qualcuno sa che è anche isolana e si chiama Grazianeddu Mesina. Uno che ha rischiato di diventare come Che Guevara perché contattato nientemeno che da Giangiacomo Feltrinelli per fare la rivoluzione in Sardegna. Immaginate: il sud Europa come il Sud America. E poi, figliuoli, anche Grazianeddu col gentil sesso ci sapeva fare, proprio come il Che.

Ebbene, costoro incarnano il sogno di tutti i pubblicitari e venditori, far troiate dalla mattina alla sera ed evadere di notte dal retrobottega in compagnia di qualche pollastrella.

Agli aspiranti pubblicitari che sognano il nostro mondo di lustrini e palliette, nani e ballerine, dico:

SVEGLIA! I tempi sono cambiati. Scegliete i giusti eroi perché pure puttane e casalinghe di Voghera s'informano su internet prima di comprare il vostro "pio pio".

P.s.: la pubblicità del Sud America fa un culo così a quella del Sud Europa. Grazianeddu ci proviamo?

[Foto da Google Images]

La mejor forma de avanzar.

In comunicazione un'idea dell'anno scorso rischia di essere vintage. Un Bastard sprezzante direbbe: "Ah, l'ho già vista". Che poi, come insegna la mia art, certa grafica anni '50 è più attuale della nostra. Tant'è che la copiamo.
Vabbé. Stavo riguardando questo spot dell'altr'anno nella versione spagnola. E mi sono detto:
"Anche l'adv sa fare passi avanti. Quando si porta dietro dei valori".

Cosa bolle in pentola?

Al secondo giorno c'è già chi storce il naso e attacca:

"In tempi in cui i giornalisti fanno i pubblicitari, ti sei messo in testa di fare il giornalista-blogger? Di scrivere news satiriche sulla comunicazione? Di sputare sul piatto in cui mangi? Non ti vergogni?".

Risposta:
"Il pout pourri comunicazionale lo faccio anch'io. E' sbavando senza idee che la zuppa viene male".

giovedì 21 febbraio 2008

Il mondo è popolato da bastardi. Difendiamoci.

Sapevate che l'italiano “bastardo” ha passato le Alpi perché viene dal francese "bastard"?
Già li sento: "Embé? Che ce frega?". E lo sapete voi altri bastardi che il vostro etimo è incerto come vostra mamma? Ironia filologica. Sapevatelo.

[Battuta rubata. "Grande Vulvia". Che detto così sembra ancora più volgare. D'altra parte basta poco, due parole vicine e il copy trash è fatto].

Torniamo a noi. La peggior sindrome del pubblicitario-comunicatore è arcinota. Tutti credono di essere più pungenti degli altri. Tutti più bravi, tutti più svegli. Tutti più Fuck.

Ma alcuni pubblicitari sono più geniali e più bastardi degli altri. Figli di un "pio pio" minore - 13 cm, non di più -, sconosciuto come le loro origini. Costoro sono:

THE FUCKERS - QUELLI CHE RUBANO LE IDEE.

In tempi di p2p e condivisione ad Abbondanza – o ad Adunanza, fate voi – non mi sogno nemmeno di intavolare in 4e4 8 il discorso “diritti d’autore”. Ma ciò che è mio è mio e se me lo freghi ti scoverò gridando:

YOU BASTARD”.
[Grandi Stan e Kyle. Per chi non sa chi sono Stan e Kyle: YOU STUPID].

Cartotecnica. O cartomanzia?

Le cartolerie mi sono sempre piaciute. Quando ero piccoletto, ci portavo le mie amiche prima di fingermi il dottore.
Ci sono trucchetti che conosciamo tutti. Ci piace stupire e arrivare dritti al cuore delle consumatrici, specie quelle frivole.
Eppure quelle magie con la carta che s'intreccia come un bonsai per me restano ancora un mistero che vorrei scoprire quando il cliente di turno mi chiede di pensare ad un concept per le scatole di Natale dei suoi profumi e balocchi.

Appello a tutti i clienti: siamo creativi non siamo maghi.

Nota: l'ultima frase prima dell'appello è volutamente spunteggiata. Io mi difendo con lo stream of consciunnenesse.

[Foto da Google Images]

Tonno subito. Soldi pure.

Il tonno è uno che fatturare il naso. Ma soprattutto è uno che fattura.
In Italia il bisnés dell'inscatolato, sott'olio, sott'acqua e già lessato, vale - udite udite - sà-la-madonna. E di questo bisnés, il 5% mettiamo, se ne va in pubblicità.
Siccome a me e Vercingetorige il pesce piace, di tutto sto ben di dio una fetta ne vogliamo pure noi.

Ci stiamo lavorando, presto un'idea arriverà.

[Foto da Google Images]

Basta sesso nell'ADV


"Apri le gambe. Alla mente ci pensiamo poi".

Povere vittima di un mondo maschilista, è quello che dico sempre alle mie ragazze al primo appuntamento. Mi pare saggio, diretto ed economico quanto un pacco di preservativi. Perché cazzo, l'aborto costa caro.

"Facciamo l'amore, non metterci il cuore. Quella che s'infila è un'altra cosa". Questo lo dico a letto, quando ormai siamo sotto-sopra.

....

Devo essere ancora più osceno per farvi capire che 'sti visual tutto pepe hanno rotto il cazzo?

Appello a tutti i pubblicitari maniaci: più trombate vere e meno seghe coi soldi dei clienti. Che poi sono i soldi del consumatore medio che ha bisogno di spicci quando entra. In farmacia.

Vercingetorige e l’energy food.

Da animalista convinto, vi racconto una storia.

Ieri sera sul balcone è venuto a trovarmi il gatto del vicino, Vercingetorige.

Io, convinto che il naming sia una bella cosa per il copy e per la bestia, gli ho chiesto: “xché cazzo ti ha dato ‘sto nome?”.

Lui: “Chiediglielo tu, io non ci parlo con quel francese coglione”.

Tipo tosto il micio. D’altra parte, mi sarei incazzato anch’io con i miei se m’avessero chiamato Ugo. Fantozzi ha sparso sfiga. Checché ne pensi Foscolo nella tomba, Ugo comunica merda.

Dopo aver preteso un'ala del mio pollo, Vercingetorige mi ha chiesto se ci smezzavamo una Red Bukk. Io gli ho detto “no, ma se vuoi c’ho la Campara Miss”. Lui “no, quel coglione che crede di essere il mio padrone non mi ha più dato le scatolette con la taurina. Tieniti la tua Miss, io voglio la taurina”. Poi ha iniziato a miagolare come un drogato in astinenza da 3 giorni e s’è buttato dal balcone.

Consapevole che il gatto è atterrato bene, mica è coglione lui, da buon copy mi sono concentrato su concetti e idee. Così, mi sono seduto al pc e ho messo su Gloobel: “taurina”.

Sapete cosa ho scoperto? Che nel 1993 sono state prodotte 5-600 tonnelate di taurina nel mondo, il 50% per applicazioni farmaceutiche, il restante 50% come integratore di cibo per gatti.

Sono rimasto di merda. Sì, perché Wikispada ti dà spesso dati incompleti, ti stimola i neuroni e poi ti lascia lì, a masturbarti coi tuoi dubbi. Porco zio, poteva dirmi almeno quanta ne è stata prodotta nel 1994! Del ’95 non me ne frega un cazzo. È l’anno in cui un gruppo di neo-fascisti distrugge la sede dell’FBI ad Oklahoma City.
Duce-Duce, Cesare-Cesare: Vercingetorige se v’acchiappa vi fa un culo così.

Conclusione 1: la taurina è molto utile ai gatti (vero, non mistifico).

Conclusione 2: un copy che si rispetti ha bisogno di sapere tutto, pure perché quel coglione del vicino francese non ha più dato le scatolette a Vercingetorice. A calci in culo ad Alesia!

Conclusione 3: i copy veri hanno una memoria, anche storica, e non dimenticano ciò che di male viene fatto agli amici a quattro zampe.


[Foto: il gatto di mi zia]

Mai venduto balle in vita mia

Uff.
Manco nato e già mi chiedono perché qui, perché lì. Quel titolo, quel sottotitolo. "Non ti vergogni?". No, non mi vergogno.

Se proprio non riuscite a farvi i fatti vostri, ecco le risposte:

1)La "o" finale di copyo è uno "zero", non una "o". Semplicemente perché ho digitato l'uno invece che l'altra. OK?

2)Il boom pubblicitario in Italia, lo sanno anche i cani che se ne sbattono le pulci del nostro mestiere, è avvenuto negli anni '80. Io ero piccolo in quel periodo, la pubblicità la facevo solo per vendermi bene col maestro di scuola. Ero un ruffiano, lo so, e usavo quel dentifricio. Le carie mi sono venute lo stesso ma quel prodotto ha avuto successo. Almeno credo (non chiedetemi di cercare i dati di ventita di Durbans, Power Point non esisteva, chissà come diavolo impaginavano i dati le aziende di allora).

Ho un brutto carattere, lo so. Ma almeno ne ho uno.

[immagine da www.emofaces.com]

Ho fatto la frittata.


Quest'è nato. Io molto prima.
Quest'è l'uovo. Io la gallina.
Quest'è mio, non di Colombo o chicchessia.

Quest'è un blog di copy e writing.
Quest'è un posto dove srotolo opinioni.
Quest'è 'l mondo come lo vedono gli occhi miei.
Quest'è un luogo con cultura del lavoro.
Quest'è un po' di sparse ideologie.
Quest'è detto un po' come mi pare.

Quest'è il resto: Cluetrain.

[immagine da www.emofaces.com]