venerdì 13 giugno 2008

Italia-Romania: non è un gioco.

Con un Pil di $246.7 miliardi, la Romania ci fa un baffo.

Li abbiamo conquistati ai tempi dei Romani e gli abbiamo lasciato una lingua con cui parlare [omissis], ma oggi, 'sti ingrati, ci vogliono battere.

Loro chi hanno come icona nazionae? Eh?
Un succhia-sangue-a-tradimento, un draculoide diventato famoso grazie allo straniero inglese Bram Stocker.

Noi non abbiamo mai avuto bisognio di anglo-americani per liberarci, crescere e diventare grandi [omissis]. Da Silla ai Borgia, da Coppi a Roby Baggio abbiamo fatto tutto da soli [omissis]. E si vede.

Noi siamo 65 anni senza fascisti e dittature [omissis]. Loro si sono liberati di Ceausescu e mogliettina solo nel 1989. [Cazzo, si sono fatti fregare da due comunisti, che fessi].

Noi abbiamo nel loro territorio 23.078 imprese italiane e ospitiamo appassionatamente 342.000 immigrati regolari rumeni nel nostro. Gli diamo un casino di lavoro e ci ripagano svaligiando le nostre case. E hanno pure il coraggio di chiedere soldi financo in metro, con la scusa della "famiglia povera". Cazzi loro se non sono nati in Brianza. A lavurà!

Eppure, qualcosa di malvagio, insopportabile e vigliacco sta per succedere anche sulla mia pelle.

IO - un italiano - verrò cacciato dal mio ufficio oggi, alle 17.30, perché alle 18 c'è la partita. Griderò LASCIATEMI LAVORARE!

Ma il padrone risponderà:

"Non ora".

Ed io me ne fotto se alla stessa ora un rumeno griderà a qualche camicia verde: LASCIATEMI LAVORARE, perché a lui il grassone darà una risposta diversa e sacro-santa:

"Non qui".

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Adesso, con lo stomaco vuoto in attesa di spezzare il pane con gli altri, una paura mi assale.

Se oggi la Nazionale non vincerà, il sacrificio di stasera sarà vano. Lo so, non sarò il solo martire.

Lo dico con sincerità e buon cuore, io vorrei tanto lavorare quella mezz'ora in più: per me, per il mio paese, per il mio partito-azienda, per il mio presidente-operaio, per il Pil. Voglio produrre, sentirmi utile, comprarmi casa, visitare la Transilvania.

San Cassano, aiutami tu. Sono con te. Il tuo estro, la tua fantasia sono così italiani. Lo so che no mi deluderai. Ma non fare tutto da solo [omissis].

Buffon fai il miracolo, parale tutte. Avrai le chiavi del [omissis], troverai le gnocche ad attenderti, te le procurerà [omissis] u' calabrese. [omissis] è già apparso sulla tua porta. Lo vedo.

Non possiamo perdere, siamo i Campioni del Mondo.

A rispedire Mutu e i suoi compagni comunisti con le dovute maniere ci penseremo poi, tutti insieme. Ragazzi, voi pensate solo a batterli.

Per la gloria, per la patria, per l'onore gli spezzeremo le reni e [omissis] VINCERE... E VINCEREMO!

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