lunedì 31 marzo 2008
EXPO 2015: VINCE MILANO!
Evvai! Milano ce l'ha fatta e s'è presa l'Expo 2015.
Mi fa piacere, sono sincero. Lo so, molte cose si faranno all'italiana, ma è un'occasione per aprire la città dove vivo a qualcosa di nuovo.
Il tema poi è molto interessante e se tutto il paese venisse "trascinato" da un modello di sviluppo sostenibile forse 'sto paese 'gna fa davvero a venire fuori dal buio.
Sperem!
[Immagine da Google]
sabato 29 marzo 2008
Baghdad Brucia - بغداد ( free iraq)
Complimenti agli autori di questo video.
Ho aperto questo blog per dire la mia sul mondo della comunicazione e della pubblicità. Ma mi chiedo già da un po': a che servirebbe aprirne un altro per aprirmi al mondo ?
Ho aperto questo blog per dire la mia sul mondo della comunicazione e della pubblicità. Ma mi chiedo già da un po': a che servirebbe aprirne un altro per aprirmi al mondo ?
venerdì 28 marzo 2008
South Park Studios
E' arrivatooooo!
E' online il beta di South Park Studios, il sito dei miei miti postmoderni.
Grazie al mio amico Imopen che me l'ha segnalato ieri notte durante una delle nostre messanger night session.
Avrò un sacco di tempo per sviolionare ancora sul sito di South Park. Ciò che conta adesso è sentirmi parte di una tribù di fans planetaria e farvi sapere che sono free e in ottima qualità tutte le puntate, di tutte le serie. In inglese, of course.
Il sito è pieno così di widgets, come immagini e suoni scaricabili, anche per cellulari. C'è la chat, c'è il forum, c'è il dietro le quinte, c'è il merchandising, lavori extra degli autori, l'avatar creation...
C'è tutto.
Anche la pubblicità, damn it!
[Immagine scaricata dal sito in questione]
giovedì 27 marzo 2008
Vota 'Ntonio! Vota 'Ntonio!
Un'aiutino dalla rete per gli indecisi.
Che faccio nella cabina elettorale il prossimo 13 e 14 aprile? Sicuramente quello che farò io sarà poco da cabina di regia: finché non ci restituiscono la possibilità di indicare il candidato, cazzo!
Vabbé, lasciamo perdere i commenti che se no piuttosto che un post scrivo un pamphlet.
Ecco il sito che vi dice a quale partito siete più affini dopo aver risposto a 25 domande/temi.
P.s.: ieri ne ha parlato pure corriere.it e il sito è stato preso così d'assalto che per un lungo tratto il server era giù. Allora gli indecisi-curiosi sono proprio tanti! Sperem negli indecisi.
Che faccio nella cabina elettorale il prossimo 13 e 14 aprile? Sicuramente quello che farò io sarà poco da cabina di regia: finché non ci restituiscono la possibilità di indicare il candidato, cazzo!
Vabbé, lasciamo perdere i commenti che se no piuttosto che un post scrivo un pamphlet.
Ecco il sito che vi dice a quale partito siete più affini dopo aver risposto a 25 domande/temi.
P.s.: ieri ne ha parlato pure corriere.it e il sito è stato preso così d'assalto che per un lungo tratto il server era giù. Allora gli indecisi-curiosi sono proprio tanti! Sperem negli indecisi.
martedì 25 marzo 2008
Spottami questo.
L'ho appena visto su NinjaMarketing. Eccolo:
[Volkswagen Campaign]
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Usato garantito.
Su BannerBlog ho visto un simpatico banner targato Mini, utile per chi in UK cerca una Mini usata garantita. Si tratta di un esempio di rich interactive advertising dove l'utente non solo guarda ma interagisce.
Banner come questi hanno il grande vantaggio di essere non tanto la solita campagna che dice "ci sono anch'io", ma anche un "servizio anticipato". Infatti, il banner è il primo passo in cui l'utente indica (in un classico menu a discesa) la preferenza per un certo modello di "Used Mini". Completerà poi la ricerca dell'auto e del dealer autorizzato nella landing page (integrata all'interno del sito Mini UK).
Se vogliamo, è un advertising 2.0 perché partecipativo e customer oriented.
Un solo appunto. Mi aspettavo che, nel banner, quando la Mini sfodera la trivella spaziale, l'auto se ne sarebbe andata in giro per la pagina.
Ma so che banner expandible, interattivi e pure overlayer sono un po' difficili da confezionare.
Perciò: creativi perdonati (anche perché sono sicuro ci hanno pensato ma gli è stato risposto "Niet").
[Images da Mini Uk]
Banner come questi hanno il grande vantaggio di essere non tanto la solita campagna che dice "ci sono anch'io", ma anche un "servizio anticipato". Infatti, il banner è il primo passo in cui l'utente indica (in un classico menu a discesa) la preferenza per un certo modello di "Used Mini". Completerà poi la ricerca dell'auto e del dealer autorizzato nella landing page (integrata all'interno del sito Mini UK).
Se vogliamo, è un advertising 2.0 perché partecipativo e customer oriented.
Un solo appunto. Mi aspettavo che, nel banner, quando la Mini sfodera la trivella spaziale, l'auto se ne sarebbe andata in giro per la pagina.
Ma so che banner expandible, interattivi e pure overlayer sono un po' difficili da confezionare.
Perciò: creativi perdonati (anche perché sono sicuro ci hanno pensato ma gli è stato risposto "Niet").
[Images da Mini Uk]
venerdì 21 marzo 2008
giovedì 20 marzo 2008
Homo Sapiens 2.0
Come sapete, se avete letto un po' di post precedenti, adoro le definizioni. In particolare, ammiro lo sforzo con cui si cerca di sintetizzare tutto ciò che sta attorno al web.
Ho parlato di Generazione Y (gli attuali 20enni), adesso parlo di "Homo Sapiens 2.0", cioè i nati con e dopo Netscape e Explorer, classe 1995 e seguenti. I bambini, se non l'avete capito.
L'articolo di Corriere Blog dove ho trovato la definizione tocca temi molto interessanti. Mi piace la distinzione tra "schermi passivi" (TV) e "schermi attivi" (cellulare, pc, Playstation, iPhone). I secondi sono amati dagli Homo Sapiens 2.0, mentre i primi sono per i "figli di Gutenberg", cioè noartri più veci.
Ehi, un momento...
Gutenberg? Ma non è quello dei libri a caratteri mobili?
Tempo fa, nei salotti buoni, si diceva spesso: "Ah, odio gli ebook! Io adoro leggere un libro vero, il giornale vero. Mi piace toccarlo, sentirlo tra le mani. E' così... è così... orgasmatico, direbbe Woody-Dormiglione".
Oggi, che i touch screen sono prodotti di massa, 'sta cosa dei libri sarà ancora vera, ma il tatto ha un senso un tanticchio nuovo. Ne sanno qualcosa in Microsoft Research, per esempio, dove si studiano nuovi display.
p.s.: e se si cominciasse a parlare di "Omo Sapiens"?
[Image da Google]
Ho parlato di Generazione Y (gli attuali 20enni), adesso parlo di "Homo Sapiens 2.0", cioè i nati con e dopo Netscape e Explorer, classe 1995 e seguenti. I bambini, se non l'avete capito.
L'articolo di Corriere Blog dove ho trovato la definizione tocca temi molto interessanti. Mi piace la distinzione tra "schermi passivi" (TV) e "schermi attivi" (cellulare, pc, Playstation, iPhone). I secondi sono amati dagli Homo Sapiens 2.0, mentre i primi sono per i "figli di Gutenberg", cioè noartri più veci.
Ehi, un momento...
Gutenberg? Ma non è quello dei libri a caratteri mobili?
Tempo fa, nei salotti buoni, si diceva spesso: "Ah, odio gli ebook! Io adoro leggere un libro vero, il giornale vero. Mi piace toccarlo, sentirlo tra le mani. E' così... è così... orgasmatico, direbbe Woody-Dormiglione".
Oggi, che i touch screen sono prodotti di massa, 'sta cosa dei libri sarà ancora vera, ma il tatto ha un senso un tanticchio nuovo. Ne sanno qualcosa in Microsoft Research, per esempio, dove si studiano nuovi display.
p.s.: e se si cominciasse a parlare di "Omo Sapiens"?
[Image da Google]
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lunedì 17 marzo 2008
In difesa dei blog.
Lo IAB Italia (Interactive Advertising Bureau) ha preso posizione con una lettera aperta a Bruno Vespa in difesa dei blog, di internet e direi del nostro lavoro.
Penso sia significativo che l'ufficio italiano della più rappresentativa organizzazione mondiale della pubblicità su internet si sia pronuciata su un tema che ci riguarda da vicino, come operatori del settore.
Tutto nasce da una serata di Porta a Porta in cui si è parlato di blog.
Non commento perché non ho visto integralmente la puntata e non mi va di ironizzare su questo tema.
Su Youtube c'è uno stralcio della puntata.
Vi lascio guardare e leggere.
Penso sia significativo che l'ufficio italiano della più rappresentativa organizzazione mondiale della pubblicità su internet si sia pronuciata su un tema che ci riguarda da vicino, come operatori del settore.
Tutto nasce da una serata di Porta a Porta in cui si è parlato di blog.
Non commento perché non ho visto integralmente la puntata e non mi va di ironizzare su questo tema.
Su Youtube c'è uno stralcio della puntata.
Vi lascio guardare e leggere.
venerdì 14 marzo 2008
Un sacco bello.
Chi lo dice che il web è sinonimo di novità.
Spesso lo è per forza. Come se tutto ciò che è web debba essere sempre "nato domani".
No!
Il web è bello perché c'è tutto, anche le cose fantastiche di qualche anno fa.
[Print ADV from Wieden+Kennedy]
mercoledì 12 marzo 2008
Per andare in rete ci vuole un bel cross. O no?
L'argomento non è il calcio. Magari!
Preferisco parlare d'altro. Il Cagliari è ad un passo dalla B, porca patata!
Il goal di cui parlo è fatto con una pallina di formaggio: "vendere, vendere, vendere, anche ai kids".
Su corriere.it ho letto questa notizia, che ha ricevuto un assist da questa di internetnews.com.
Si parla dei ragazzini americani tra i 9 e i 17 anni che sono alti consumatori di Cheesy Poofs (palline di formaggio) e vanno in multitask. Cioè guardano tv, chattano, giocano con playstation, parlano al cellulare, mangiano le Cheesy Poofs, TUTTO IN SIMULTANEA. Sono bambini reali o personaggi dei cartoni? Non so, non ho figli - tanto meno americani - perciò mi fido a 90° di quel che leggo e delle statistiche.
Corriere.it dice:
"I signori del marketing e delle strategie pubblicitarie hanno messo a fuoco il fenomeno già da un po' e ora stanno studiando un formato pubblicitario che ben si adatti a questo strano pubblico. L'obiettivo è quello di creare campagne comunicative su piattaforme multiple, anche perché questo segmento di popolazione - già molto importante per chi elabora le strategie di mercato - è destinato a crescere sempre più e ad avere sempre più peso: loro saranno i consumatori di domani."
Insomma, noialtri "signori del marketing e delle strategie pubblicitarie" ci stiamo dando da fare per produrre contenuti cross-content e cross-platform, come si è parlato allo SMAU 2007. In altre parole, contenuti prodotti con una tecnologia abbastanza flessibile (Adobe Flash o Java) da essere fruiti - non fritti! - facilmente su più devices (browser, desktop, game consoles, lettori mp3, smartphone) usando lo stesso olio di cottura che resista abbastanza a lungo per cuocere un google di Cheesy Poofs.
Al di là delle pippe creative che ci faremo per acchiappare 'sto target, al di là che sti ragazzini sgamati sono sempre in rete e li lì trovi se vuoi vendergli le Cheesy Poofs, al di là che piccoli Eric Cartman che si fanno infinocchiare ce n'è pochi, al di là di tutto ciò, mi chiedo:
Se i ragazzini da 9 a 17 anni sono uno "strano pubblico", come dice il corriere; se i ventenni che entrano ora a lavoro sono la "generazione Y", come dice il sole24ore, io CHI CAZZO SONO?
In attesa di nuove identità, mi firmo ancora Copyo.
[Foto: Eric Cartman - South Park, Colorado. He loves Cheesy Poofs]
Preferisco parlare d'altro. Il Cagliari è ad un passo dalla B, porca patata!
Il goal di cui parlo è fatto con una pallina di formaggio: "vendere, vendere, vendere, anche ai kids".
Su corriere.it ho letto questa notizia, che ha ricevuto un assist da questa di internetnews.com.
Si parla dei ragazzini americani tra i 9 e i 17 anni che sono alti consumatori di Cheesy Poofs (palline di formaggio) e vanno in multitask. Cioè guardano tv, chattano, giocano con playstation, parlano al cellulare, mangiano le Cheesy Poofs, TUTTO IN SIMULTANEA. Sono bambini reali o personaggi dei cartoni? Non so, non ho figli - tanto meno americani - perciò mi fido a 90° di quel che leggo e delle statistiche.
Corriere.it dice:
"I signori del marketing e delle strategie pubblicitarie hanno messo a fuoco il fenomeno già da un po' e ora stanno studiando un formato pubblicitario che ben si adatti a questo strano pubblico. L'obiettivo è quello di creare campagne comunicative su piattaforme multiple, anche perché questo segmento di popolazione - già molto importante per chi elabora le strategie di mercato - è destinato a crescere sempre più e ad avere sempre più peso: loro saranno i consumatori di domani."
Insomma, noialtri "signori del marketing e delle strategie pubblicitarie" ci stiamo dando da fare per produrre contenuti cross-content e cross-platform, come si è parlato allo SMAU 2007. In altre parole, contenuti prodotti con una tecnologia abbastanza flessibile (Adobe Flash o Java) da essere fruiti - non fritti! - facilmente su più devices (browser, desktop, game consoles, lettori mp3, smartphone) usando lo stesso olio di cottura che resista abbastanza a lungo per cuocere un google di Cheesy Poofs.
Al di là delle pippe creative che ci faremo per acchiappare 'sto target, al di là che sti ragazzini sgamati sono sempre in rete e li lì trovi se vuoi vendergli le Cheesy Poofs, al di là che piccoli Eric Cartman che si fanno infinocchiare ce n'è pochi, al di là di tutto ciò, mi chiedo:
Se i ragazzini da 9 a 17 anni sono uno "strano pubblico", come dice il corriere; se i ventenni che entrano ora a lavoro sono la "generazione Y", come dice il sole24ore, io CHI CAZZO SONO?
In attesa di nuove identità, mi firmo ancora Copyo.
[Foto: Eric Cartman - South Park, Colorado. He loves Cheesy Poofs]
lunedì 10 marzo 2008
M.C. Escher: Pubblicitario vs Artista
Pubblicitario è chi sa trarre soluzioni da un enigma.
Copyo
"Artista è soltanto chi sa fare della soluzione un enigma".
Carl Kraus
Vedi anche spot Audi.
Copyo
"Artista è soltanto chi sa fare della soluzione un enigma".
Carl Kraus
Vedi anche spot Audi.
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venerdì 7 marzo 2008
mercoledì 5 marzo 2008
Liberalizzazioni. Anche noi.
Tema attuale? No, issimo.
Togliere le maglie al sistema, svecchiare, s-catenare, ammodernare, semplificare, ringiovanire. Ma soprattutto:
Esperienza o novità?
Ebbene, sempre più spesso sento di colleghi che rischiano il posto dopo anni di onorata carriera. I loro capi vogliono gente giovane, reattiva, aperta al nuovo (leggi digitale e dintorni).
C'è chi storce il naso, chi si batte e dibatte, chi non accetta di essere messo da parte e in discussione.
E c'è anche chi umilmente chiede tempo per dimostrare di essere ancora valido. Giustissimo concederglielo. Anzi, sacrosanto!
Ma andiamo più in fondo con un paragone azzardato.
Supponiamo che debba fare un intervento chirurgico abbastanza delicato.
In un ospedale lavora un noto internista, abituato ad operare con metodi consolidati ed efficaci. In un'altra clinica c'è invece un giovane medico, esperto in nuove tecniche, più rapide, meno invasive.
IO paziente-cliente, non avrei dubbi: meglio un'intervento di mezz'ora che mi lascia una minicicatrice.
Mia mamma, pure lei, non avrebbe dubbi: meglio il vecchio dottore che ha operato sua zia regalandole 8 anni di vita.
Ebbene. I NOSTRI clienti, i così-detti consumatori, potendo scegliere tra la solita, vecchia pubblicità-monologo-invasiva e la nuova comunicazione-dialogo-emergente cosa sceglierebbero?
La risposta, nel nostro settore, è appunto COSA, non CHI.
Perciò dico:
Aggiornatevi e tenete duro. Alla soglia dei quarant'anni suonati c'è ancora chi ripete:
"Perché io valgo".
[Immagine mia]
Togliere le maglie al sistema, svecchiare, s-catenare, ammodernare, semplificare, ringiovanire. Ma soprattutto:
Esperienza o novità?
Ebbene, sempre più spesso sento di colleghi che rischiano il posto dopo anni di onorata carriera. I loro capi vogliono gente giovane, reattiva, aperta al nuovo (leggi digitale e dintorni).
C'è chi storce il naso, chi si batte e dibatte, chi non accetta di essere messo da parte e in discussione.
E c'è anche chi umilmente chiede tempo per dimostrare di essere ancora valido. Giustissimo concederglielo. Anzi, sacrosanto!
Ma andiamo più in fondo con un paragone azzardato.
Supponiamo che debba fare un intervento chirurgico abbastanza delicato.
In un ospedale lavora un noto internista, abituato ad operare con metodi consolidati ed efficaci. In un'altra clinica c'è invece un giovane medico, esperto in nuove tecniche, più rapide, meno invasive.
IO paziente-cliente, non avrei dubbi: meglio un'intervento di mezz'ora che mi lascia una minicicatrice.
Mia mamma, pure lei, non avrebbe dubbi: meglio il vecchio dottore che ha operato sua zia regalandole 8 anni di vita.
Ebbene. I NOSTRI clienti, i così-detti consumatori, potendo scegliere tra la solita, vecchia pubblicità-monologo-invasiva e la nuova comunicazione-dialogo-emergente cosa sceglierebbero?
La risposta, nel nostro settore, è appunto COSA, non CHI.
Perciò dico:
Aggiornatevi e tenete duro. Alla soglia dei quarant'anni suonati c'è ancora chi ripete:
"Perché io valgo".
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martedì 4 marzo 2008
Splendida spendente
Ieri sera ho cenato con la mia cliente ideale.
Un'avvenente fotografa conosciuta su un sito di photosharing, figlia di un imprenditore, bellissima di tre quarti grazie ad un tipico profilo da high spender.
Tutto andava bene. Lei: così sensuale, indipendente, dolce e aggressiva al punto giusto.
Ad un certo punto mi ha chiesto che lavoro faccio.
"Il copywriter", ho risposto.
Lei mi ha squadrato e ha aggiunto:
"A quanto lo dai?".
"Eeeeh?".
"Il cervello, a quanto lo dai?".
"15 euro l'ora".
Mi ha riso in faccia e ha aggiunto:
"Ho una catena di discount, ma non ci faccio la spesa".
[Foto da Google Images]
Un'avvenente fotografa conosciuta su un sito di photosharing, figlia di un imprenditore, bellissima di tre quarti grazie ad un tipico profilo da high spender.
Tutto andava bene. Lei: così sensuale, indipendente, dolce e aggressiva al punto giusto.
Ad un certo punto mi ha chiesto che lavoro faccio.
"Il copywriter", ho risposto.
Lei mi ha squadrato e ha aggiunto:
"A quanto lo dai?".
"Eeeeh?".
"Il cervello, a quanto lo dai?".
"15 euro l'ora".
Mi ha riso in faccia e ha aggiunto:
"Ho una catena di discount, ma non ci faccio la spesa".
[Foto da Google Images]
lunedì 3 marzo 2008
Google e il Supermercato.
Ieri ero in un centro commerciale a caccia di informazioni per un nuovo lavoro.
Il nostro cliente ci ha fatto la solita richiesta: quale materiale POP produrre per avvicinare il target al nostro prodotto proprio quando il consumatore agita il bancomat come un ninja la sua stella?
Riflettendo sul potere della Grande Distribuzione Organizzata - il suo magico TU PER TU COL CONSUMATORE - mi sono ricordato di un post molto interessante che avevo letto a proposito dei successi del modello pay per click di Google e l'adv un po' fallimentare sui social network.
Ho fatto qualche calcolo e una proposizione matematica (leggete il post segnalato prima di continuare, se no non capite un acca).
SITUAZIONE A - BEATA MODERNITA'
Sono su Google perché "cerco qualcosa". Aperto ai suggerimenti e interessato alle risposte senza avere pregiudizi, percepisco i link - anche quelli sponsorizzati - come un valido aiuto. Clicco, leggo, valuto, controclicco, backo, torno e forse "acquisto".
SITUAZIONE B - MODERNITA' DISTURBATA
Sono sul mio social preferito di photosharing per trovare e rimorchiare un'appassionata di Nudo in Bianco e Nero. Proprio quando l'ho trovata e le cose si stanno facendo interessanti, mi faccio deviare da un messaggio pubblicitario equivoco. Clicco e mi si incasina tutto. Cerco di tornare indietro ma niente: la fotografa dei miei sogni è svanita.
SITUAZIONE X - VECCHIE STORIE
Sono al Centro Commerciale. Devo comprare lo shampoo per mia moglie che è rimasta a casa a cucinare (sognaaa!) ma sono nel panico: non ricordo il nome del prodotto e Margherita non risponde al telefono (starà girando il sugo? O c'è qualcuno con lei?).
Che faccio? Mi fingo calmo e m'avvio al banco dei prodotti per il corpo. Qui - apriti cielo - c'è una signorina giovane e bella che mi accoglie a braccia aperte, mi guida nella scelta dello shampoo adatto ai capelli trattati, ricci, grassi e un po' vecchi. Vinto dal suo ennesimo sorriso, prendo il prodotto che mi suggerisce lei.
SITUAZIONE Y - SOGNI INTERROTTI
Sono a casa, seduto sul divano. Il sugo era bruciato, la pasta faceva schifo e lo shampoo era sbagliato. Abbiamo litigato. Lei mi ha accusato:
"Non ricordi mai quello che ti dico! Non pensi mai a me!".
Io contrattacco:
"Non sai cucinare! A chi stavi pensando? Chi c'era con te?".
Ma tutto è passato. Sono le 2 di notte, Margherita dorme e io mi godo uno dei miei film preferiti: "Quando la moglie è in vacanza".
All'improvviso - già avevo gli occhi socchiusi e la mente tra le dolci braccia della promoter - il film s'interrompe, un jingle assordante mi confonde e un cane si tromba mia moglie.
CONCLUSIONE
Google sta alla Grande Distribuzione come uno spottone sta a un paio di corna.
[Foto da qui].
Il nostro cliente ci ha fatto la solita richiesta: quale materiale POP produrre per avvicinare il target al nostro prodotto proprio quando il consumatore agita il bancomat come un ninja la sua stella?
Riflettendo sul potere della Grande Distribuzione Organizzata - il suo magico TU PER TU COL CONSUMATORE - mi sono ricordato di un post molto interessante che avevo letto a proposito dei successi del modello pay per click di Google e l'adv un po' fallimentare sui social network.
Ho fatto qualche calcolo e una proposizione matematica (leggete il post segnalato prima di continuare, se no non capite un acca).
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Sono su Google perché "cerco qualcosa". Aperto ai suggerimenti e interessato alle risposte senza avere pregiudizi, percepisco i link - anche quelli sponsorizzati - come un valido aiuto. Clicco, leggo, valuto, controclicco, backo, torno e forse "acquisto".
SITUAZIONE B - MODERNITA' DISTURBATA
Sono sul mio social preferito di photosharing per trovare e rimorchiare un'appassionata di Nudo in Bianco e Nero. Proprio quando l'ho trovata e le cose si stanno facendo interessanti, mi faccio deviare da un messaggio pubblicitario equivoco. Clicco e mi si incasina tutto. Cerco di tornare indietro ma niente: la fotografa dei miei sogni è svanita.
SITUAZIONE X - VECCHIE STORIE
Sono al Centro Commerciale. Devo comprare lo shampoo per mia moglie che è rimasta a casa a cucinare (sognaaa!) ma sono nel panico: non ricordo il nome del prodotto e Margherita non risponde al telefono (starà girando il sugo? O c'è qualcuno con lei?).
Che faccio? Mi fingo calmo e m'avvio al banco dei prodotti per il corpo. Qui - apriti cielo - c'è una signorina giovane e bella che mi accoglie a braccia aperte, mi guida nella scelta dello shampoo adatto ai capelli trattati, ricci, grassi e un po' vecchi. Vinto dal suo ennesimo sorriso, prendo il prodotto che mi suggerisce lei.
SITUAZIONE Y - SOGNI INTERROTTI
Sono a casa, seduto sul divano. Il sugo era bruciato, la pasta faceva schifo e lo shampoo era sbagliato. Abbiamo litigato. Lei mi ha accusato:
"Non ricordi mai quello che ti dico! Non pensi mai a me!".
Io contrattacco:
"Non sai cucinare! A chi stavi pensando? Chi c'era con te?".
Ma tutto è passato. Sono le 2 di notte, Margherita dorme e io mi godo uno dei miei film preferiti: "Quando la moglie è in vacanza".
All'improvviso - già avevo gli occhi socchiusi e la mente tra le dolci braccia della promoter - il film s'interrompe, un jingle assordante mi confonde e un cane si tromba mia moglie.
CONCLUSIONE
Google sta alla Grande Distribuzione come uno spottone sta a un paio di corna.
[Foto da qui].
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